Sessant’anni fa la vittoria della lotta di liberazione algerina ebbe importanti riscontri nella cultura e nel cinema in Italia: la proiezione del film “Les mains libres” appena restaurato e la presentazione dell’ “Annale 22” dell’Aamod, appena uscito, ci permettono di riparlarne il 23 febbraio a Torino (Polo del ‘900)

Sessant’anni fa la vittoria della lotta di liberazione algerina ebbe importanti riscontri nella cultura e nel cinema in Italia: la proiezione del film  “Les mains libres” appena restaurato e la presentazione dell’ “Annale 22” dell’Aamod, appena uscito, ci permettono di riparlarne il 23 febbraio a Torino (Polo del ‘900)

Nel contesto del processo di decolonizzazione iniziato con la fine della Seconda guerra mondiale, a cominciare dalla sconfitta della Francia nella Guerra d’Indocina, si verificarono nel 1954 le prime insorgenze in Algeria (colonia francese dal 1830). Il conflitto subì un’escalation con l’insurrezione generale proclamata dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN)  nel 1955 e con quella battaglia di Algeri del 1957  che scatenò una violentissima repressione da parte dell’esercito francese.

Le azioni di lotta che proseguivano in Algeria e un crescente dissenso in Francia rispetto all’impegno in una guerra di brutale repressione indussero  nel 1961 il presidente della appena nata Quinta Repubblica Charles De Gaulle a indire un referendum sull’autodeterminazione dell’Algeria. La vittoria del “sì” per l’autodeterminazione con il 75% dei voti portò nell’aprile 1961 ad un putsch attuato dai militari francesi in Algeria. Il putsch fallì, anche per la nettezza con cui De Gaulle ne prese le distanze, e i militari che lo avevano voluto si organizzarono nell’OAS (Organisation armée secrète), che scatenò in Francia e in Algeria un’ondata di attentati dinamitardi e azioni terroristiche in nome della “Algérie française”.

I negoziati comunque proseguiti tra Francia e FLN portarono agli accordi di Evian per il cessate il fuoco e il riconoscimento della sovranità e l’autodeterminazione dell’Algeria. Gli accordi furono ratificati in Algeria con il referendum del 1° luglio 1962: circa 6 milioni di elettori algerini, su un totale di 6,5 milioni, andarono alle urne per il referendum sull’indipendenza e il voto favorevole fu quasi unanime.  Il 3 luglio fu proclamata l’indipendenza dell’Algeria, per la quale erano caduti quasi un milione di algerini.

La lotta algerina contro il colonialismo francese ebbe un vivo riscontro in Italia, che si estese alla dimensione del cinema e dell’audiovisivo (il film La battaglia di Algeri di Pontecorvo ad esempio, con la sua forza emblematica rispetto alla  rappresentazione delle lotte di liberazione e censurato in Francia fino al 1973, ma anche il documentario di Ennio Lorenzini Les mains libres, di poco precedente, girato anch’esso nel contesto di un’Algeria post – rivoluzionaria alla ricerca di una sua identità e di recente riscoperto e restaurato).

A tale riscontro, e in particolare al cinema anticoloniale italiano nel quadro della solidarietà internazionalista degli anni Sessanta alle lotte contro l’imperialismo , che si espresse al massimo grado rispetto alla rivoluzione algerina, è dedicata la giornata di studi che qui segnaliamo. Un capitolo importante nella nostra riflessione in corso su colonialismo e decolonizzazione.

 

 

ALGERIA 60 anni dopo

Sala Conferenze, Polo del ‘900 – corso Valdocco 4/A

Giovedì 23 febbraio 2023 – Ore 16:30

 

PROGRAMMA

 

  • Saluti di Cecilia Pennacini (vice presidente di Ancr) e Vincenzo Vita (presidente Aamod)

 

  • Proiezione del film Les mains libres (Le mani libere) di Ennio Lorenzini, (Algeria 1964, 56’), documentario riscoperto e restaurato.

 

  • Presentazione del volume Con le mani libere. Il cinema italiano e la liberazione dell’Algeria. Annale 22 dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. I curatori Paola Scarnati e Luca Peretti  dialogheranno con Diego Guzzi (storico, Unione Culturale Franco Antonicelli) e con Karim Metref (educatore, scrittore e giornalista indipendente).

 

  • Testimonianza di Emilio Jona sul viaggio in Algeria compiuto nel 1961 con i Cantacronache (Sergio Liberovici, Michele Straniero) e con Paolo Gobetti, accompagnata da una piccola selezione dei canti raccolti durante il viaggio.