
Il catalogo è stato presentato a Torino all’Università (Palazzo nuovo) il 9 maggio alle ore 16 con la partecipazione di Paola Olivetti, Matteo Pollone e Federico Carretta e, due giorni dopo, al Salone del libro 2019 (alle ore 15 dell’11 maggio) con interventi di Paola Olivetti, Matteo Pollone, Federico Carretta e Corrado Borsa.
Il ’68 è l’anno in cui dalla scuola alla fabbrica alla cultura giovani soggettività in movimento con tutte le loro dimensioni scelgono con straordinaria autodeterminazione e creatività libere forme di cooperazione orizzontale contestando le gerarchie e gli autoritarismi di un presente su cui si proietta uno sclerotico passato, dominato dalle logiche del comando e della compressione dall’alto.
Sfogliando questo catalogo appena uscito sui film italiani del 1968, che si inserisce nella ormai classica collana dell’Ancr dedicata ai film italiani anno per anno (e giunta con l’ultimo volume a trentasei titoli), è facile accorgersi che fra il pur ancora quantitativamente vitalissimo cinema italiano e le nuove insorgenze sociali si è determinata provvisoriamente una discrasia, che vale anche anche in buona misura per i film d’autore (compresi i più attenti, come Pasolini, Bene, Ferreri, il Samperi di Grazie zia).
E’ una discrasia non compensata dalla piccola e ancora fragile produzione militante coeva (che ha peraltro circuiti suoi) e che apparirà colmabile solo verso la fine di una stagione di mobilitazione che in Italia dura quasi diecia anni, con la rivoluzione, fra l’altro, del sistema audiovisivo a partire dall’avvento del video tape e poi fino ad oggi. Ovvio che nel dopo ’68 non sarà la discrasia ad essere colmata, ma suggestioni degli anni ’68 ad essere riprese e autonomamente sviluppate…Non mancano autori (non molti) in più pregnante sintonia, ma anch’essi negli anni successivi. o straordinari anticipatori come Paolo Gobetti di Scioperi a Torino, in parte il Belloccho dei Pugni in tasca e, a lungo, in modi diversi, Godard).
Trovate qui sotto l’indice (fittissimo) del volume e l’introduzione di Paola Olivetti.