Seguire la cinematografica italiana anno per anno, come l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza sta sistematicamente facendo del 1984, proponendo regolarmente delle ampie rassegne, corredate dal ricco e completo catalogo, vale a indurre riflessioni e approfondimenti, riscoperte e riletture in cui il cinema è visto non solo come cinema d’autore, come capolavoro e fenomeno singolo, ma come segno significativo di un contesto storico, economico, sociale, di fermenti ideali o di costume diffusi, di mode, di comportamenti.
Gli a nni sessanta, sono una miniera di novità con il grande mutamento che si verifica nella vita della popolazione del nostro paese, affrancata oramai dalle ristrettezze della guerra e del dopoguerra, sollevata anche dalle panie della guerra fredda e del timore nucleare e spinta in modo irrefrenabile verso una società dei consumi.
Cinematograficamente parlando l’anno, 1964, ci porta una miriade di film, un panorama molto variegato dalle espressioni più commerciali e di bassa serialità a grandi film d’autore che spesso imboccano nuovi e originali filoni di ispirazione. In questo senso, nella rassegna, sono proposti otto film a esemplificare il rapporto di alcuni autori con la loro contemporaneità: da Lizzani a Maselli, a Pietrangeli, Antonioni, Ferreri, De Santis, Germi, fino a Pasolini con il suo grande capolavoro Il Vangelo secondo Matteo, un film che apparentemente non si riferisce alla contemporaneità, ma che ne è, al contrario, profondamene e drammaticamente intriso.
In collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di cinematografia/SNC CINETECA NAZIONALE
Museo Nazionale del Cinema di Torino Fondazione Maria Adriana Prolo
Associazione Museo Nazionale del Cinematografia
con il contributo della Direzione Generale Cinema Ministero per i beni e la attività culturali
della Regione piemonre
a cura di Paola Olivetti, Baldo Vallero, Stefano Boni, Corrado Borsa, Emanuela Maranci