
Libere è stato prodotto nel 2017 dall‘Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza e realizzato dalla documentarista Rossella Schillaci (che ha al suo attivo numerosi film di indiscutibile rilievo, anche per il taglio sapiente e innovativo dei suoi racconti e per la peculiarità delle scelte tematiche).
E’ un film prevalentemente di montaggio, ma che, a differenza di quanto più di consueto si constata, è sviluppato su due binari che rimangono nettamente distinti: le immagini d’epoca da una parte, le voci delle protagoniste e testimoni dall’altra. Lo spettatore non vede mai in faccia nel film chi parla, salvo che nei titoli di coda. Niente ‘talking heads‘, dunque, ma una trama di documenti che contrappunta le parole. Documenti visivi, cinematografici, fotografici, manifesti, volantini, carte d’identità vere (e false) si combinano, con ritmi diversificati, più e meno veloci, con tanti segmenti sonori di testimonianze, a loro volta associati per temi, fili di discorso, analogie e contrapposizioni, un coro di voci che si inseguono e incalzano senza che però la peculiarità dei racconti e degli approcci si perda o si attenui nell’effetto del coro. Nel film compare, questo tutto a colori, un terzo binario, una terza dimensione: è quella, materiale, dell’archivio audiovisivo e cartaceo dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, con le sue macchine ‘storiche’ (registratori, moviole, proiettori…), con i tanti supporti su cui nel tempo si è in qualche modo registrata la memoria che l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza conserva e rende, come in questo caso, fruibile.
Il tema del film è quello della partecipazione delle donne alla Resistenza. Nel trattarlo si assume rigorosamente il punto di vista di protagoniste che hanno maturato, prima di parlarne, una precisa consapevolezza di cosa è stata la lotta di Liberazione, di quale sia in effetti stato il loro ruolo in essa e di quanto tale ruolo sia stato riconosciuto o invece ridimensionato e messo fra parentesi.
Parlano alle nipoti, le partigiane del film, ma anche, e lo dicono, ai nipoti, perché il ruolo delle donne nel contesto politico e civile è un problema delle donne, ma anche di tutti. Parlano di esperienze lontane come leggende ma con un grado straordinario di attualità che richiama chi vuol sentire alla responsabilità e all’impegno in prima persona a realizzarsi realizzando ideali collettivi di uguaglianza e libertà. La Resistenza ormai lontana è così vicina nelle loro parole.
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Libere, di Rossella Schillaci, Italia, 2017, bn/col., 76′
Da partigiane lottarono contro l’occupazione tedesca e il fascismo per la Liberazione ma anche per la parità nel lavoro e nella famiglia. Nel dopoguerra non sarà per loro facile accettare il ritorno a realtà politiche e civili in cui prevalgono retaggi del passato…
Regia: Rossella Schillaci. Soggetto: Paola Olivetti. Sceneggiatura: Rossella Schillaci. Fotografia: Stefania Bona, Davide Marcone. Montaggio e sound design: Fulvio Montano. Musica: Giogio Canali; Milva. Post audio: Giovanni Corona. Produzione esecutiva: Paola Olivetti e Rossella Schillaci. Produzione: Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, con il sostegno di: Compagnia di San Paolo, Film Commission Torino Piemonte e della Regione Piemonte (Piemonte Doc Film Fund – Fondo regionale per il documentario – produzione luglio 2016), Città di Torino.
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Note ulteriori sul film
Qual è stato il ruolo delle donne nella Resistenza italiana e soprattutto cosa ha significato per loro quel periodo di lotta che è anche di emancipazione personale? E cosa hanno ottenuto subito dopo la fine della guerra? Il film racconta con le voci delle protagoniste cosa ha significato quel periodo di lotta per la loro stessa vita e per la vita delle generazioni future.
Attraverso un montaggio suggestivo di film d’archivio e estrapolando un filo narrativo dalle interviste a numerose partigiane realizzate negli ultimi quarant’anni dall’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza emergono, “rivissute” dal loro stesso punto di vista, le esperienze della lotta contro l’occupazione tedesca e il fascismo, ma anche anche precise aspirazioni all’emancipazione alla parità nel lavoro e nella famiglia.
Il racconto prosegue poi, con le stesse voci e tante nuove immagini, sugli anni del dopoguerra: quanto le aspettative delle donne che avevano vissuto in prima persona la lotta di Liberazione hanno davvero trovato precisi riscontri nell’organizzazione della vita politica e civile dell’Italia che pure diventa repubblica e si dà una Costituzione democratica? Le loro riflessioni, a volte amare, rievocano un pezzo della nostra storia spesso dimenticato…
Anni di raccolta di testimonianze filmate e una paziente ricerca di rare immagini sulla Resistenza, che costituiscono il patrimonio prezioso dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, sono all’ origine di questo film: nel corso del tempo sentendo e risentendo i racconti, le voci delle partigiane, molte ormai scomparse, era forte il desiderio di farle rivivere e comunicare con il mondo di oggi. Così è cominciata la ricerca che con un lungo ascolto delle interviste, 800 pagine di interviste trascritte, l’analisi di 40 film d’epoca alla ricerca delle immagini più significative e pertinenti, ha portato a condensare in 75 minuti di film la riflessione su un periodo denso e grave della nostra storia e a far risuonare le voci delle protagoniste di allora. E’ certamente anche un modo per valorizzare l materiale d’archivio che con tanta appassionata attenzione l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza conserva.