Si poteva temere che sull’ottava edizione del nostro concorso pesasse la imponente riduzione della spesa pubblica che ha colpito negli ultimi due anni la scuola di stato italiana, comprimendo gli spazi per praticare una didattica multidisciplinare, laboratoriale, partecipativa.

Stando al numero delle opere pervenute siamo invece ancora ai livelli alti delle ultime due edizioni e l’ampia cifra totale si suddivide equilibratamente per provenienza geografica: un po’ più di un terzo dalle regioni del nord, un terzo circa dalle regioni del sud e un po’ meno di un terzo da quelle del centro, confermando il carattere nazionale e il radicamento diffuso del concorso.

Alla immutata alta partecipazione al concorso ha contribuito probabilmente la ‘spinta propulsiva’ esercitata quest’anno dal 150° anniversario dell’unificazione.
In effetti le opere pervenute al concorso che affrontano da tante angolature i temi dell’unificazione e dell’identità nazionale sono quest’anno molto più di un quinto del totale e eguagliano, per numero, le opere che affrontano i temi più ricorrenti in Filmare la storia, la Resistenza e la deportazione razziale e politica. Il resto delle opere, più della metà, sono costruite sui temi della Costituzione e dell’emigrazione/immigrazione (nel complesso un dieci per cento) e su un ventaglio ampio di altri temi, alcuni interessantissimi, nessuno dei quali tuttavia sembra indicare per il momento, sul piano quantitativo, l’affermarsi di una tendenza, di un interesse diffuso nelle scuole.