Filmare la storia

Filmare la Storia 2011 – Elenco dei premiati

Le giurie considerato il valore, l’efficacia comunicativa e l’impegno che hanno animato i progetti presentati e con una particolare attenzione alla specificità dei linguaggi e dei formati utilizzati, ha raggiunto in maniera unanime il seguente parere rispetto alle opere da premiare.

PREMIO MIGLIOR VIDEO
Giuria
Irene Givone, Giuliano Girelli, Elisabetta Cinelli, Fulvio Gambotto, Roberto Spagnol, Emanuela Bassignana, Giuseppina Gerli

SCUOLE ELEMENTARI

Buon 150 Italia!, Scuola Primaria di Belledo (LC) classe I e II A e B
Per aver raccontato i 150 anni d’Italia con un linguaggio semplice e simpatico. I piccoli partecipanti hanno affrontato grandi temi frutto di un’attenta ricerca storica: Nord-Sud, povertà, lingue e monete diverse evidenziando ciò che è condiviso, con uno stile comunicativo divertente. Il senso di appartenenza e di rafforzamento dell’identità italiana ed europea consente la relazione con culture”altre”per un reciproco arricchimento: questo è il messaggio.

SCUOLE MEDIE

Ragazzi al buio, Scuola Media “P. Stefanelli” di Roma, classi III L e M
Per la capacità dimostrata nel saper costruire un percorso drammaturgico semplice ed estremamente efficace, con buoni risultati attoriali ed una solida struttura narrativa, in grado di restituire una piena ed intensa identificazione con chi ha realmente vissuto i tragici giorni di Villa Emma.

SCUOLE SUPERIORI

Inferno: dalla Commedia al… ‘900, per contrappasso, Istituto Tecnico Commerciale “Lorgna – Pindemonte” di Verona, classe V B
Per il merito di aver svolto un grande lavoro di costruzione e adattamento, sia per quanto riguarda il testo che la dimensione cinematografica del racconto, restituito con una bella originalità, mai ostentata e sempre attenta a non rendere solo didascalico il chiaro messaggio sociale sotteso all’intero progetto: onesto, ben realizzato ma soprattutto coraggioso.

PREMIO SPECIALE “25 aprile”
Giuria
Angelo Boccalatte, Giuseppe Gastaldi

SCUOLE ELEMENTARI
Un filo di speranza, Istituto Comprensivo “F. Marro” di Villar Perosa (To), classi IV e V
Per avere descritto – attraverso un’opera corale e particolarmente partecipata con alternanza di strumenti e tecniche – una vicenda significativa della Resistenza locale. Di notevole interesse il modello di costruzione del racconto, realizzato attraverso la ricerca, la lettura e la discussione nel laboratorio scolastico dei documenti storici sui personaggi coinvolti e sul territorio.

SCUOLE MEDIE

Il feroce saladino, Istituto Comprensivo “N. Alunno” di Belfiore Foligno (PG), classi II A e B
Per avere ricostruito ed interpretato, con la tecnica suggestiva della fiction, un aspetto meno conosciuto legato alle guerre del fascismo, collegando il feroce Saladino della raccolta figurine ad un prigioniero montenegrino. Lo sviluppo della vicenda consente una riflessione di grande attualità sulla paura dello sconosciuto, dapprima vissuto come nemico e successivamente riscoperto come uomo attraverso la frequentazione ed il dialogo.

SCUOLE SUPERIORI
I nonni che hanno fatto l’Italia, Liceo Scientifico “G. P. Vieusseux” di Imperia, classe III F
Per la lettura articolata e dettagliata della Storia, dal fascismo alla Liberazione, realizzata attraverso una pluralità di documenti, filmati d’epoca e testimonianze dirette dei nonni dei ragazzi che concorrono alle importanti e significative riflessioni finali particolarmente interessanti in chiave didattica. Partendo dalla scuola fascista, si collegano efficacemente episodi, sensazioni e paure di chi ha vissuto la tragedia della guerra con sentimenti e valori sui quali riflettere nella realtà odierna.

PREMIO “Città di Torino”

Tito e Tato, Scuola elementare “Salvemini” di Torino
Motivazione: per i disegni e gli effetti grafici che sulle note della canzone dello “Zecchino d’oro” hanno consentito la realizzazione di un videoclip sulla salvaguardia dell’ambiente e sull’ecologia. Un tema di grande attualità e importanza trattato con uno stile simpatico e piacevole che ne favorisce la divulgazione.
PREMIO “Regione Piemonte”

IPCA. Industria Piemontese Coloranti all’Anilina, ITCG “E. Fermi” di Cirié (TO), classe II A
Motivazione: per aver saputo raccontare in modo semplice ma rigoroso la vicenda degli operai della cosiddetta “fabbrica del cancro” e, quindi, tramandare la conoscenza di un dramma che la memoria collettiva tende a dimenticare, proprio in conseguenza delle sofferenze che ha causato. L’inserimento delle testimonianze e della visita ai luoghi della tragedia avviene all’interno di un impianto narrativo efficace, che diviene metafora del lavoro di ricerca e interpretazione delle fonti dello storico.

Regno delle due Italie, Liceo Scientifico “Metastasio” di Scalea (CS), progetto triennio
Motivazione: breve, ma efficace nel testimoniare le diverse opinioni, i punti di vista, i luoghi comuni e le contraddizioni che fanno parte della nostra cultura sui temi dell’unificazione politica, sociale e culturale del paese. Nel ritmo vivace della discussione e del confronto i ragazzi riescono a affrontare e a mettere in relazione le vicende risorgimentali con la ituazione attuale delle nostre istituzioni democratiche.

MENZIONI SPECIALI “Filmare la storia”

Le bambine dai capelli bianchi, Liceo Classico e linguistico “Aristofane”, di Roma
Motivazione: magia della narrazione e emozione dell’ascolto sono i due elementi che contraddistinguono il racconto di Andra e Tatiana. Il lavoro di ricerca e di riflessione sulla deportazione attraverso la testimonianza di due sorelle, allora bambine, deportate ad Auschwitz è ricco di momenti di empatia tra chi racconta e coloro che ascoltano.

Il calcio e la Shoah, Scuola Secondaria di I Grado, “N. Martoglio” di Belpasso (CT), classi III E, F e G
Motivazione: per l’originalità dello spunto narrativo, tratto dal mondo del calcio e dalla storia di tre campioni del passato, per raccontare la tragedia totale della deportazione, che non risparmiò nessuno nemmeno tra i personaggi più noti dell’epoca. La narrazione delle umiliazioni e delle sofferenze subite da allenatori e giocatori colpiti dalla tragedia della Shoah è, inoltre, efficace nello svelare la vanità e l’opportunismo spesso presenti nel mondo del calcio di oggi.

Non vogliamo lavorare per la guerra, Centro Torritoriale Permanente di Reggio Emilia
Motivazione: per il valore educativo dell’iniziativa descritta, possibile modello per ulteriori analoghe azioni, nella quale il recupero di un momento della storia locale – significativamente legato alla protesta contro la guerra – è utilizzato come strumento per trasmettere il senso di appartenenza a una comunità; suggestivo il momento finale, quando gli stranieri diventano responsabili della trasmissione della memoria della protesta contro la produzione di armi alle Officine Reggiane.

MENZIONE SPECIALE “25 APRILE”

7 storie: bambini italiani nella Shoah, Scuola Primaria Istituto Comprensivo “Nori De’Nobili” Ripe di Passo Ripe (AN), classi IV
Per l’originalità attraverso la quale viene rappresentata la tragedia vissuta da alcuni bambini ebrei italiani. In una serie incalzante di flash – che utilizzano le tecniche dei videoclip – si alternano disegni e composizioni dei ragazzi a fotografie dei protagonisti, realizzando in tal modo un percorso che risulta particolarmente coinvolgente e commovente.

MENZIONE SPECIALE “REGIONE PIEMONTE”

Don’t forget: la difficile memoria delle guerre jugoslave, Liceo classico “Govone” di Alba(CN), classe II A
Per la decisione di concentrare la propria riflessione sulla guerre jugoslave, argomento spesso trascurato, ma di fondamentale importanza per affrontare il tema del diverso e della sua persecuzione; le interviste raccolte sono di notevolissimo interesse e la giovane età degli intervistati costringe lo spettatore a prendere coscienza che il racconto e la memoria della guerra non appartengono unicamente a generazioni passate e lontane da noi, ma sono tristemente sempre d’attualità.