
Caro Cesare,
è un bel po’ che il tuo nome, ogni volta che si fa, suscita in Ancr echi immediati e condivisi e si sorride al pensiero del grande amico, l’amico del nostro Paolo Gobetti dal 1943 e via via poi di molti qui. Quante ne abbiamo vissute insieme, interviste, incontri con tanti partigiani che ci hai presentato della tua Alta Val di Susa, le tue vibranti comparsate anche a sorpresa nelle nostre iniziative e poi quelle avventurose scorribande nelle tue montagne intorno a Oulx, sui luoghi stessi dei tuoi racconti della Resistenza, sempre piani ed essenziali e con un’incomprimibile filo di giovane ironia…
Mentre ti scriviamo adesso che una tua lunga assenza è annunciata perché non ricordare almeno la ‘mitica’ giornata in cui ci hai guidato intorno al Génévris, non solo come perfetto conoscitore di quei luoghi della lotta partigiana sul displuvio fra Val di Susa e Val Chisone, ma anche, più letteralmente, al volante con spericolata perizia della tua immensa giardinetta Volvo blu, come fosse un fuori strada inaffondabile. Noi con le nostre video camere cercavamo allora immagini dei contesti della battaglia in cui morì il 2 agosto 1944 Mario Costa a diciannove anni, il figlio di Nino Costa, e tu ci portavi, ci indicavi, ci parlavi di Mario che avevi conosciuto benissimo, sempre con la tua allenata, allegra energia: nel punto in cui cadde hai piantato una croce nuova al posto della vecchia logorata e poi abbiamo lucidato insieme sparse lapidi sulla montagna, con i nomi di partigiani caduti. Scendendo a Oulx infine offristi a tutti ottimo pane, salame e formaggio di montagna nella tua bella casa avita nel cuore del paese e ancora ci pare che si sia usciti a tratti con te quel giorno dal nostro tempo.
Quanto durerà la tua assenza non sappiamo e non vogliamo saperlo, ma è vero che già ci manchi.